Manfredo Manfredi

E’ passato molto tempo da quel lontano Festival di Lucca nel quale ebbi occasione di conoscere Secondo. Mi pare fosse l’anno 70 o giù di li, avevamo insomma superati quelli che oggi amano definire i mitici anni 60 e nel teatro del Giglio veniva presentato l’ultimo lavoro di Secondo Bignardi: “Ogni Regno”. In quella occasione era stata anche curata un’ ampia mostra monografica dei suoi disegni e dei rodovetri del film.
Ricordo la forte emozione che provai per quei disegni e per la dignità e la bellezza formale di quel film che si distendeva con la sontuosa e misteriosa bellezza di un tappeto persiano a narrarci che la condizione umana, da sempre e per sua natura, mina l’equilibrio di ogni regno.
Per quanto mi riguarda quelli erano anni in cui la mia ricerca espressiva era rivolta principalmente verso il “Sociale” e cercavo, per quanto fosse possibile, di dar forma a quelle tensioni che così drammaticamente agitavano la vita di quegli anni, usavo un metodo di racconto quasi giornalistico, abbastanza inusuale nell’animazione di allora, accompagnato da un disegno ruvido e diretto di area neo-realistica. I miei lavori erano in apparenza molto distanti, sia nelle intenzioni che nella forma, dall’opera di Bignardi così raffinata e metaforica. Eppure quel film di Secondo mi colpì a tal punto che a distanza di anni ne conservo ancora un vivo ricordo, anzi, nella lunga prospettiva del tempo mi sembra che quelle distanze che potrei definire ideologiche, si sono ridotte mentre la vita ampiamente ci mostra quanto ogni regno sia sempre e disperatamente in equilibrio…
Conobbi Secondo, era una persona profondamente amabile, schietta, combattiva, di un’emilianità vera e generosa, amante della vita, orgoglioso del proprio lavoro ma con lui intransigente come quegli antichi Maestri Campionesi che con tanta faticosa passione, avevano edificato lo splendido Duomo della sua città.
Da allora l’amicizia e la stima tra noi è rimasta profonda e mentre i rispettivi percorsi si andavano dipanando seguendo profili diversi, a volte congiungendosi sul filo di comuni interessi o riallontanandosi lungo labirinti che la vita ci proponeva “Ogni Regno” continua a vivere nella mia memoria come un lussureggiante ricordo legato ad una stagione irripetibile.

— Manfredo Manfredi, Perugia, 18 Gennaio 2000

Manfredo Manfredi, nato a Palermo nel 1934, è un regista, pittore, scenografo e animatore italiano. E l’autore di cortometraggi e film istituzionali, didattici e pubblicitari, sigle televisive. Le sue opere hanno partecipato alle più importanti rassegne del settore riscuotendo notevoli riconoscimenti, tra i quali il Nastro d’argento nel 1968 con “Su sambene non est aba” e nel 1976 con “Dedalo”, per il quale viene anche nominato anche agli Oscar, e il premio film per ragazzi al Festival di Mosca nel 1975 per”L’uva salamanna”.