Guido De Maria

Secondo Bignardi: un nome e un cognome che sembravano una citazione, il fatto è che con un nome quando lo scrivi, vai via subito di lettera maiuscola e non ci sono più possibilità di equivoci per nessuno, è un nome e basta. Ma se lo pronunci soltanto, la lettera maiuscola mica si sente, e allora è un gran casino. Tu, oggi, inizi un discorso con “Secondo Bignardi” e i più che invece hanno capito “secondo Bignardi”, restano lì in attesa, a guardarti, con l’aria di dire, “E allora?”. E allora tu devi darti da fare come un matto per concludere la frase a mo’ di citazione, tipo: “secondo Bignardi disegnare cartoni era il mestiere più bello del mondo” oppure “secondo Bignardi la miglior colazione del mattino era pane, burro, cartoni animati e marmellata” e altre amenità del genere.
Ho lavorato a fianco a fianco con Secondo per oltre due anni e devo a lui e a quei due anni tutto quello che oggi so sul cartone animato, perché Secondo Bignardi era un grandissimo maestro e vederlo lavorare incollato per ore e ore al tavolo luminoso e seguire la sua matita mentre regalava la vita a omini, bestiole, fiori e alle cose più diverse era davvero un esperienza indimenticabile. Per la sua quasi disumana capacità di restarsene seduto a disegnare ininterrottamente, intere giornate, con addosso il suo immancabile camice bianco, una specie di divisa per i grandi capi animatori di allora, si era guadagnato da parte di tutti noi dello studio l’appellativo “culo di pietra”; quasi un titolo accademico che voleva premiare il suo rigore e attaccamento al lavoro, il suo grande amore per il cartone animato e il suo straordinario talento d’animatore.
Secondo Bignardi, per via del nome, secondo solo a se stesso.

— Guido De Maria, Modena, 9 maggio 2000

Guido De Maria, nato a Lama Mocogno il 20 dicembre 1932,  è un disegnatore, pubblicitario, autore televisivo. Ha prodotto e diretto trasmissioni televisive come “Supergulp! Fumetti in tv” e “l’ultimo chiuda la porta”.